Prof in trincea

Instrukciók:
1. Hallgatás előtt olvasd el a lenti szavakat/kifejezéseket. A szavak a videóhoz kapcsolódó témaköröket jelölnek, de nem mindegyikről esik szó a videóban.
2. Nézd meg egyszer a videót!
3. Nézd meg még kétszer-háromszor a videót és válogasd ki azokat a szavakat-témákat, amelyekről szó esik benne! Minden újranézés előtt gondold át!
4. A megoldást a feladat alján találod.
5. Olvasd el a szöveg átírását és hallgasd meg közben a videót!

Unione Europea – le difficoltà nell’insegnamento – comportamenti strani – l’arrivo in Italia – scuola fondata per stranieri – le possibilità future degli studenti stranieri – integrazione – pregiudizi – problemi di lingua – l’atteggiamento dei compagni italiani – immigrazione clandestina – differenze culturali – talento – alunni/studenti sranieri – violenza fisica – la crescita del numero degli studenti stranieri – metodi d’insegnamento – il numero degli stranieri in Italia – l’atteggiamento dei professori – l’aiuto dei compagni di scuola – il rapporto con i genitori – problemi familiari – il sistema scolastico italiano – esclusione – immigrazione

(Európai Únió – tanításbeli nehézségek – furcsa viselkedésmódok – a megérkezés Olaszországba – külföldieknek létrehozott iskola – a külföldi gyerekek jövőbeli esélyei – integráció – elítéletek – nyelvi problémák – az olasz osztálytársak viselkedése – illegális bevándorlás – kultúrális különbségek – tehetség – külföldi tanulók – fizikai bántalmazás – a külföldi diákok számának növekedése – tanítási módok – a külföldiek száma Olaszországban – a tanárok viselkedése – az iskolatársak segítsége – a szülőkkel való kapcsolat – családi problémák – az olasz iskolarendszer – kirekesztés – bevándorlás)

 

Quando sono arrivata in questa scuola, c’erano solo due bambini stranieri.
Il disagio più grande è soprattutto con i NAI*, cioè con i ragazzini nuovi arrivati.
È come se noi ci trovassimo all’improvviso catapultati in Cina, piuttosto che in Sri Lanka o in altri paesi.
I primi anni ho il ricordo che i miei colleghi facevano proprio fatica. Bisogna essere aperti mentalmente.

PROF IN TRINCEA

La presenza di molti ragazzi immigrati sta caratterizzando sempre più la popolazione scolastica del nostro istituto. 70% di alunni stranieri: cinesi, parecchi filippini, una discreta presenza di arabi, latino-americani. Non sempre si riesce a salvare situazioni difficili di incomunicabilità.

Arrivano spesso distaccati dalle loro famiglie di origine. O per raggiungimento, le loro famiglie erano qui e quindi loro finalmente arrivano nella loro famiglia. Famiglia che a volte non conoscono.

A volte qualcuno di loro rifiuta anche il contatto fisico. Cioè, può sembrare strano ma hanno talmente tanto bisogno di affetto che hanno paura, diciamo così, ad essere coinvolti affettivamente. Quindi tante volte anche semplicemente una carezza, non so, un bacio di buoncompleanno, un gesto carino, che magari noi possiamo fare nei loro confronti, loro non lo accettano molto volentieri.

Come si fa a insegnare a ragazzi che arrivano da realtà così diverse fra loro?

L’abitudine, l’esperienza sicuramente aiuta. Forse, che arriva, magari molto giovane, si trova davanti a una realtà, che se non ha avuto modo di conoscere, condividere negli anni, forse può anche spaventare.

Però è il lavoro, il nostro lavoro quello di accogliere e di includerli. I testi di studio vengono semplificati. Ma soprattutto è importante il ruolo dei compagni di classe perché spesso si ritrovano compagni della stessa nazionalità, ma scolarizzati in Italia, che quindi conoscono benissimo l’italiano e fanno praticamente da interpreti.

In questi tanti anni d’esperienza ho avuto delle eccellenze tra i ragazzi stranieri, ma veramente eccellenze. Ragazzi che hanno preso borse di studio, ragazzi che si sono distinti alle scuole superiori. Certo, è inutile negare l’evidenza: a volte, spesso, la presenza di alunni stranieri può rallentare, può rendere difficile delle cose. È una scuola di frontiera perché presenta questa realtà così forte, che può essere anche un aiuto per gli altri ragazzini italiani a fare meglio, però.

Per imparare il ragazzino deve stare bene a scuola. Deve sentirsi, voglio dire, parte di una comunità. Se non sta bene a scuola, non c’è nemmeno l’apprendimento, della lingua della cultura, naturalmente. Non sento la fatica di lavorare con tante nazionalità. Per me è sempre stato una grande ricchezza e lo è assolutamente per i nostri ragazzi.í

Se ti metti nei panni loro, riesci anche a trasmettergli quella fiducia nel ‛ce la farai’.

*NAI – nuovi arrivati in Italia

VOCABOLARIO:
disagio – nehézség
mentalmente – szellemileg
trincea – lövészárok/front/itt: nehéz helyzet
presenza – jelenlét
scolastico – iskolás/iskolai
alunno – tanuló
incomunicabilità – kommunikációképtelenség
distaccato – elszakított/elszakítva
raggiungimento – elérés
rifiutare – visszautasít
contatto fisico – testi kontaktus
talmente tanto – annyira
affetto – szeretet
essere coinvolto in qc – vmibe bevonva lenni
carezza – simogatás
nei confronti di q – vkivel szemben/vki irányában
accogliere – fogad/befogad
includere – bevon/beilleszt
scolarizzato – iskolázott/ part. pass. di scolarizzare – iskoláztat
eccellenza – kiválóság
borsa di studio – ösztöndíj
distinguersi – megkülönbözteti magát
scuola superiore – középiskola
(la) evidenza – egyértelmű, nyilvánvaló dolog
rallentare – lassít
frontiera – határ
comunità – közösség
apprendimento – tanulás/megértés
né…né – se…se
mettersi nei panni di q – vkinek a bőrébe bújni
farcela – megcsinál

Megoldókulcs:
igen: l’aiuto dei compagni di scuola – alunni/studenti sranieri – l’arrivo in Italia – l’atteggiamento dei professori – comportamenti strani – la crescita del numero degli studenti stranieri – le difficoltà nell’insegnamento – immigrazione – integrazione – metodi d’insegnamento – problemi di lingua – problemi familiari – il rapporto con i genitori – talento

nem: l’atteggiamento dei compagni italiani – differenze culturali – esclusione – immigrazione clandestina -il numero degli stranieri in Italia – le possibilità future degli studenti stranieri – pregiudizi – scuola fondata per stranieri – il sistema scolastico italiano – Unione Europea – violenza fisica

forrás:
http://video.repubblica.it/dossier/prof-in-trincea-viaggio-nelle-scuole-di-frontiera/italiani-in-minoranza-milano-la-scuola-con-il-70-per-cento-di-alunni-stranieri-terza-puntata/273497/274032?ref=RHRD-BS-I0-C6-P10-S1.6-T1